“Strong Nine”, il libro ispirato al giovane ingegnere Salvatore Nigrelli

protagonista all’Istituto “Pirandello-Svevo” alla presenza degli autori

 

È stata la scuola “Pirandello-Svevo” di Soccavo, l’ultima – per il momento – ad accendere i riflettori su “Strong Nine”, romanzo ispirato alla vita di Salvatore Nigrelli, ingegnere campano scomparso prematuramente per SLA ovvero Sclerosi Laterale Amiotrofica.

Lo scorso 27 maggio, infatti, negli spazi dell’istituto di via Canonico Scherillo ha preso forma un evento ad hoc curato ed organizzato dalla professoressa Dionisio, dalla dirigente Guardiano e dalla collaboratrice Ariemma.

Per l’occasione, i ragazzi di seconda e terza media, con l’aiuto delle proprie insegnanti, dopo aver letto il libro, hanno creato recensioni ed infografiche, successivamente valutate e premiate dagli autori del volume, Vincenzo Fabaro e Lucia Valletta, oltre che dagli organizzatori. Una giornata coinvolgente per tutti, costellata di emozioni e riflessioni. D’altronde, “Strong Nine” è un’opera particolare, in grado di raccontare di un grande uomo che non c’è più evitando la “classica” biografia. In che modo? Descrivendo la storia di Ciro, un ragazzo qualunque, la cui vicenda si lega a quella di Salvatore Nigrelli.

Ciro è un ragazzo di Napoli, precisamente dei Quartieri Spagnoli, che finisce nel carcere minorile di Nisida a causa di una rissa. In quel contesto poco facile, tormentato dai sensi di colpa e dalla privazione della libertà, partecipa a un corso organizzato dall’Associazione Salvatore Nigrelli – nata per commemorare l’ingegnere -, con scopi di utilità sociale e finalizzato a formare tecnici per la fibra ottica. In quell’occasione, Ciro apprende che Salvatore è nato e cresciuto nel suo stesso quartiere. Poi, una volta scontata la pena e tornato a casa, prova a chiedere informazioni in giro su Nigrelli e, con sua sorpresa, scopre che la famiglia dell’ingegnere viveva nel suo stesso palazzo ed era tutt’altro che benestante, come pensava in un primo momento. Spinto dalla curiosità, continua la sua indagine e si ritrova nel ristorante di un amico d’infanzia di Nigrelli, Sasà della trattoria A Pignata, che, dopo avergli raccontato la sua parte di storia, gli offre un lavoro come apprendista pizzaiolo, materia che Ciro aveva approfondito in carcere partecipando a un altro corso.

Inizia, così, un nuovo percorso per Ciro, fatto di redenzione e formazione, apprendendo sempre nuovi particolari sulla vita di Salvatore raccontati dai suoi amici, che si recano al ristorante per cenare.

Ciro scoprirà, con il tempo, che la storia di Salvatore Nigrelli è quella di un giovane normale come lui, ma che non si è arreso agli stereotipi e a un destino che può sembrare già scritto… quella che può tranquillamente essere la storia di ogni ragazzo.

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