Ci sono alcuni momenti della vita in cui il tempo non può guarire le ferite che proprio esso ci procura ripetutamente.
Conosco alcune persone che cercano di risolvere i propri problemi ignorandoli, schivandoli come se fosse una corsa ad ostacoli, oppure aspettando giorni migliori poiché “con il tempo passerà”.
Naturalmente costruire un muro o chiudere gli occhi per non accorgersi di quello che sta accadendo intorno a noi non è il modo giusto per agire, a volte bisogna essere consapevoli di aver bisogno di qualcuno che ci aiuti.
Quante volte vi siete sentiti più liberi dopo una chiacchierata o un pianto sulla spalla di una persona di cui vi potete fidare ciecamente? Quante volte vi rendete conto che portare dentro di voi il peso di ogni situazione sia un carico talmente pesante da farvi cedere le gambe e cadere a terra?
Questo è il momento in cui si diventa consapevoli di aver bisogno di un aiuto, e non del solito amico che ti sostiene e ti consola, bensì di una figura professionale come lo psicologo.
Con quest’ultimo si intraprende un percorso alla scoperta di sé stesso e grazie alla relazione che si instaura fra il professionista ed il paziente si riescono ad affrontare ed elaborare quelle stesse situazioni che hanno ferito profondamente il paziente fino a quel momento.
Pensieri contrastanti su questa professione invadono le menti di tutti noi, c’è chi incomincia ad intraprendere questo viaggio anche solo per capire come un estraneo possa aiutare in un momento delicato, c’è invece chi vuole liberarsi dai propri pensieri che intrappolano la mente di ansia e negatività e infine ci sono persone convinte che questa figura non possa aiutare, pensiero dovuto alla poca informazione e alle credenze limitanti che ruotano intorno a questo lavoro.
Fin dal principio la figura dello psicologo ruota intorno a stereotipi e false credenze, una per eccellenza è la convinzione che lo psicologo sia per matti e questo porta la vergogna e la segretezza di alcune persone che sentono il bisogno di parlare con qualcuno che li possa aiutare.
Se ti è piaciuto, puoi lasciarci un “mi piace”…
…e puoi anche condividerlo sui social!